Analisi vibrazionale per interventi edilizi

La valutazione dell’entità delle vibrazioni prodotte sugli edifici dal passaggio di treni nelle vicinanze dell’abitato è probabilmente meno nota rispetto alla valutazione dell’entità della corrispettiva rumorosità.

Lo studio vibrazionale, volto all’analisi degli effetti di disturbo e di potenziale insorgenza di danni architettonici sugli edifici, viene richiesto da parte di RFI (Reti Ferroviarie Italiane) nel caso in cui si intenda procedere ad interventi edilizi su edifici o lotti di terreno collocati presso (o “in fregio” come recita la formula ufficiale) a tracciati ferroviari.

Tale studio è necessario per avere l’autorizzazione a realizzare o ristrutturare edifici in fascia di rispetto ferroviaria.

La richiesta da parte di RFI prevede l’analisi dell’entità delle immissioni vibratorie in termini di disturbo (il che prevede l’acquisizione del parametro fisico accelerazione, espressa in mm/s², in coerenza con la norma tecnica UNI 9614) e in termini di potenziale insorgenza di danni architettonici (con acquisizione del parametro fisico velocità, espresso in m/s, in coerenza con la norma tecnica UNI 9916).

Il caso studio che ci apprestiamo a descrivere ha previsto l’esecuzione di misurazioni di vibrazioni secondo i due parametri fisici indicati mediante utilizzo di un analizzatore integratore in frequenza e di accelerometri ad alta sensibilità posizionati nella zona presso la quale verrà realizzato l’intervento edilizio e in maniera tale da valutare la massima esposizione alle vibrazioni prodotte dal passaggio dei treni.

In assenza di fondazioni o altre strutture esistenti e di cui sia previsto il recupero, gli accelerometri vengono posizionati su paletti metallici debitamente conficcati nel terreno in maniera tale da essere solidali con il medesimo nel ricevere (e nel rilevare) gli effetti delle vibrazioni.

I dati così raccolti sono stati in seguito trattati ed elaborati secondo i metodi di cui alle norme tecniche indicate e confrontati con i valori limite/di accettabilità indicati all’interno delle stesse.

Con tale metodologia è stato possibile valutare se l’immissione vibratoria possa essere ritenuta accettabile o se vi sia necessità di porre in atto opportuni interventi di modifica del progetto finalizzati a disaccoppiare l’edificio dal punto di visto vibratorio rispetto al terreno d’appoggio e/o ad evitare l’insorgenza di fenomeni di risonanza (strutture dell’edificio, in particolare solai, con frequenze di vibrazione proprie il più possibile lontane dalle frequenze associate ai transiti ferroviari).

Il tutto per garantire, oltre al rispetto dei limiti normativi, anche il giusto comfort dei futuri utenti.

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