Come valutare il comfort termico di un ambiente?
Quando un ambiente può dirsi termicamente confortevole?
Quando un’elevata percentuale di persone all’interno dello stesso ambiente, vestite nello stesso modo ed impegnate nella medesima attività fisica (attività lavorativa, attività sedentaria, etc.) non è in grado di dire se preferirebbe una temperatura più alta o più bassa.
Come stabilire se in un ambiente vi sono o meno le condizioni di comfort termico appropriate?
Si può ricorrere all’analisi microclimatica, che permette la valutazione delle condizioni microclimatiche all’interno di un determinato ambiente, in base all’attività che viene svolta al suo interno.
Il microclima è quell’insieme di parametri fisico-ambientali (temperatura, umidità, velocità dell’aria, luce) che condizionano lo scambio termico fra un soggetto e l’ambiente che lo circonda, come ad esempio un ambiente abitativo o di lavoro.
Le condizioni microclimatiche all’interno di un ambiente domestico o lavorativo, possono interferire con le attività dei soggetti occupanti: la presenza di condizioni non confortevoli può infatti accentuare il verificarsi di infortuni, piccoli malesseri, ma anche ridurre la produttività.
Il monitoraggio delle condizioni microclimatiche avviene tramite una specifica strumentazione, la stazione microclimatica, la quale, tramite apposite sonde, è in grado di rilevare e monitorare nel tempo le condizioni termo-igrometriche presenti all’interno di un determinato ambiente, caratterizzandone le dinamiche microclimatiche interne.
La metodologia per la valutazione del comfort microclimatico è basata sulle misurazioni effettuate tramite stazione microclimatica e il conseguente calcolo degli indicatori di comfort, tra i quali il PMV (Voto Medio Previsto), la PPD (Percentuale Popolazione Insoddisfatta) e la temperatura operativa.
A livello normativo, il D.lgs. 81/08, riporta la valutazione del microclima tra i rischi da agenti fisici e dunque è oggetto della valutazione del rischio da agenti fisici (D.lgs. 81/08 – Tit. VIII, Capo I), mentre le procedure e le metodologie per la valutazione del microclima sono disciplinate dalle normative UNI 7730, 7243 e 7933.