Parte del testo seguente è tratto dal libro “Difetti nella progettazione acustica in edilizia” edito Maggioli. Tutti i diritti sono riservati. Non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti senza l’autorizzazione dell’autore e di Maggioli S.p.A.

In presenza di contropareti o di pareti perimetrali costituite da doppio paramento (cioè con controparete installata sul lato della parete rivolto verso gli ambienti interni) parte della rumorosità “penetra” attraverso la controparete e – in assenza di “ostacoli” – può viaggiare all’interno della intercapedine, uscendo poi dalla medesima controparete verso l’unità immobiliare contigua.

Nella figura successiva si riporta un esempio di errata realizzazione del nodo costruttivo: la partizione tra due distinte unità immobiliari termina sulla controparete lasciando che, in assenza di alcun elemento ad arrestare il passaggio del rumore fatto salvo l’eventuale riempimento in materiale fibroso, l’intercapedine retrostante funga da collegamento tra le suddette due unità immobiliari.

In tal caso il rumore prodotto dal lato emittente deve attraversare un totale di quattro lastre di cartongesso per giungere nell’altra unità immobiliare, mentre per trasmettersi attraverso la partizione divisoria tra le due unità deve attraversarne otto.

Ciò permette alla componente aerea “A” del rumore di raggiungere con maggior facilità l’unità immobiliare contigua. In aggiunta la componente vibratoria “V” della controparete si trasmette direttamente all’unità immobiliare contigua attivando anche tutti gli strati costituenti la partizione, i quali a loro volta riemettono la rumorosità nell’ambiente ricevente diminuendo la prestazione acustica della stessa.

Nella figura successiva viene riportato un esempio di corretta realizzazione del nodo costruttivo in oggetto.

Gli strati che costituiscono sia la parete sia la controparete sono mantenuti tra loro disconnessi per limitare il trasferimento della vibrazione ed inoltre, al fine di limitare il ponte acustico dovuto alla intercapedine della controparete, la porzione centrale della partizione divisoria prosegue fino alla muratura perimetrale.

In questo modo il numero di lastre che la componente aerea “A” deve attraversare è sempre otto, come nella partizione divisoria. Nel caso specifico con una partizione cosi realizzata si possono raggiungere valori di potere fonoisolante apparente R’w pari a 65-75 dB (dipende dalla tipologia delle strutture orizzontali e dai loro rivestimenti).

Un’alternativa comunque valida è far proseguire l’intera partizione fino alla muratura perimetrale, mantenendo sempre la disconnessione vibratoria con la muratura.

Di seguito una fotografia in cui si intravede il principio realizzativo pocanzi descritto.

Lo stesso principio vale in presenza di controsoffitti. In tal caso la partizione deve proseguire completamente fino al solaio strutturale.

Anche in presenza di partizioni divisorie in blocchi di laterizio o similari che si connettono a pareti laterali costituite da doppio paramento occorre prevedere la disconnessione.