Parte del testo seguente è tratto dal libro “Difetti nella progettazione acustica in edilizia” edito Maggioli. Tutti i diritti sono riservati. Non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti senza l’autorizzazione dell’autore e di Maggioli S.p.A.

Gli elementi di alleggerimento dei solai possono risultare critici qualora non vengano eliminati nei punti in cui risultano presenti partizioni divisorie. Anche laddove non portino a riduzioni degli isolamenti acustici sotto i limiti normativi contribuiscono a ridurre drasticamente le potenzialità delle partizioni divisorie. In figura 1 e figura 2 si riportano due schemi di errata e corretta realizzazione.

Nel caso di errata realizzazione gli elementi di alleggerimento corrono tra due unità immobiliari (o tra due locali) distinti, creando un collegamento acustico per via dei fori paralleli al loro orientamento. Il rumore passa abbastanza facilmente attraverso l’intonaco e da qui ai fori. Una volta entrato è libero di muoversi lungo gli stessi e riemergere presso il locale contiguo.

In presenza di tale criticità e di tutti gli altri aspetti di isolamento acustico e trasmissioni laterali curate, attivando la sorgente sonora in un locale, sarà facile percepire il passaggio del rumore dal soffitto.

figura 1
figura 1
figura 2
figura 2

Criticità analoghe si hanno anche con altri sistemi di alleggerimento, quali ad esempio solai con casseri in polistirene o simili. Anche in tal caso è consigliato creare un elemento pieno con funzione di arresto della rumorosità tra locali contigui. In presenza di controsoffitto con un sufficiente isolamento acustico, ad esempio in lastre di cartongesso pieno possibilmente rivestiti superiormente con materiale fibroso, la problematica risulta notevolmente ridursi.

A titolo di esempio riportiamo i risultati di collaudo di n. 4 partizioni, realizzate presso un edificio esistente di cui non è stato effettuato alcun intervento sull’intradosso e per cui le pareti sono state semplicemente fissate ad esso con sigillatura perfettamente eseguita, di cui n. 2 costituite come nello schema di figura 3, schema di sinistra, con 8 lastre in cartongesso e tre strutture portanti disconnesse tra loro, e n. 2 come nello schema di destra, con 6 lastre montate su due strutture tra loro disconnesse. Il solaio superiore risultava in laterocemento con pignatte ordite nella direzione perpendicolare alle partizioni.

A pavimento e sulle pareti laterali sono stati messi in atto tutti gli accorgimenti di correzione del giunto acustico. Che risultati di indice di potere fonoisolante apparente R’w ci si potrebbe aspettare senza ponti acustici? Almeno 60-65 dB per la tipologia di sinistra e 55-60 dB per la tipologia di destra. Risultato misurato: 50/51 dB per tutte le partizioni, prevalentemente legato al passaggio parassita attraverso le pignatte e in parte legato alla “vibrazione” del solaio in termini di trasmissione laterale. I valori di R’ in frequenza sono riportati nella figura 4.

figura 3
figura 3
figura 4
figura 4

Per permettere il corretto funzionamento della parete e garantirne la massima prestazione sarebbe stato necessario scassare ogni pignatta e far proseguire la parete divisoria fino alla porzione di struttura in calcestruzzo: pratica raramente messa in opera, ma necessaria.

In alternativa sarebbe stato migliorativo realizzare un controsoffitto all’intradosso, se l’altezza interna del locale lo consente.

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