Parte del testo seguente è tratto dal libro “Difetti nella progettazione acustica in edilizia” edito Maggioli. Tutti i diritti sono riservati. Non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti senza l’autorizzazione dell’autore e di Maggioli S.p.A..

SERRAMENTO: struttura mobile di varia tipologia destinata a chiudere le aperture create nei componenti edilizi (facciate, ma anche pareti interne al fabbricato e coperture).

Se più elementi/strati lavorano in serie, in linea generale si ha un miglioramento delle prestazioni di isolamento acustico, mentre quando lavorano in parallelo in generale si ha un decadimento legato all’elemento più debole. Il decadimento è anche dovuto al fatto che i vari elementi devono essere “uniti” tra loro e nei punti di congiunzione possono crearsi delle criticità.

Va da sé che in presenza di serramenti, al fine di consentire ai medesimi di sviluppare appieno le caratteristiche di isolamento acustico e di contribuire in maniera virtuosa alla prestazione complessiva del componente edilizio senza causarne un eccessivo decadimento, è necessario da un lato scegliere in maniera accurata un serramento dotato di adeguate caratteristiche d’isolamento acustico e dall’altro porre la massima attenzione nella realizzazione dei giunti tra serramento e strutture murarie o di copertura al contorno.

Le norme tecniche UNI 12296 e UNI 11673 riportano alcuni schemi grafici che definiscono il “lessico minimo” per poter interloquire con le varie figure coinvolte nella progettazione e installazione dei serramenti è riportato nella figura 1.

figura 1

GIUNTO APERTO Vs GIUNTO CHIUSO TRA TELAIO FISSO E ANTA

In ambito di giunti, una prima distinzione operabile è quella tra “giunto aperto” e “giunto chiuso”: i due termini vengono rispettivamente utilizzati per indicare se lo spazio che si crea tra telaio fisso e telaio mobile del serramento sia o meno collegato con l’esterno.

Nel caso del giunto chiuso non vi sono collegamenti con l’esterno che compensino la sovrappressione tra esterno ed interno delle camere. Ciò comporta che in presenza di vento o differenze di pressione tra esterno e locali interni il serramento possa essere “spinto” e spostato verso l’interno e l’acqua meteorica vada a fluire internamente per via del “risucchio” dato dalla depressione del locale interno.

Per contrastare questo effetto viene realizzato il sistema a giunto aperto, mediante alcuni fori che ricollegano lo spazio interno al serramento con l’esterno, rendendolo all’incirca alla medesima pressione e permettendo l’evacuazione di eventuale acqua entrante.

In genere un serramento può essere commercializzato con le due modalità, per cui è buona prassi fare attenzione nella fase progettuale e nella scelta successiva in cantiere che in entrambi i casi sia presente il serramento con la medesima tipologia di giunto. Alcuni produttori forniscono i certificati di laboratorio nelle due condizioni.

Tipicamente la condizione giunto aperto risulta meno performante acusticamente. La presenza del giunto aperto in genere riduce la prestazione acustica di un serramento, tanto più quanto meno performanti in numero e qualità sono le guarnizioni.

figura 2
figura 3

GUARNIZIONI

Le guarnizioni sono tra gli elementi fondamentali ai fini della riuscita acustica dei serramenti. L’ottimale sarebbe avere telai con tre guarnizioni e comunque mai meno di due, come schematizzato di seguito in figura 4.

figura 4

Nell’immagine successiva (figura 5) sono riportate le fotografie di un collaudo acustico in corso d’opera per valutare l’adeguatezza dei serramenti forniti dal serramentista, dotati di doppia guarnizione ad eccezione della base in cui era presente una sola guarnizione. In seguito si riportano i risultati del collaudo in corso d’opera.

A partire dalla misura nello stato di fatto di come trovato (fotografia “A”) si nota il progressivo aumento della prestazione effettuando in primis la regolazione del serramento (fotografia “B”), a seguito della quale è risultato ben percepibile il passaggio di rumore dal lato inferiore, in origine dotato di una sola guarnizione.

Si è quindi proceduto ad una prova brutale con cartone trovato in cantiere alla base per limitare il passaggio dal giunto aperto (fotografia “C”), a cui è seguita la posa da parte del serramentista di una guarnizione elastomerica (fotografia “D”).

È interessante notare come l’aumento dell’isolamento avvenga alle medio-alte frequenze, ovvero le frequenze che “riescono ad incunearsi” in fessure e cavità di piccole dimensioni. Le frequenze più basse, per via della loro lunghezza d’onda più elevata, lavorano invece a livello di “vibrazione della superficie” e sono molto più legate alla prestazione “strutturale” e di collegamento perimetrale dell’elemento.

Queste analisi hanno permesso in fase di cantiere di verificare su elementi campione l’adeguatezza e correggere, in collaborazione con il serramentista, aspetti di posa fondamentali, senza i quali tutto l’intervento edilizio avrebbe avuto notevoli criticità. Se non fosse stato effettuato il controllo preventivo in corso d’opera e gli interventi per il ripristino fossero stati applicati a fine lavori, o magari successivamente a seguito di lamentele degli acquirenti e di un contenzioso, sarebbero risultati molto più invasivi e costosi.

Il posizionamento della zanzariera esterna e la sigillatura del relativo vano di contenimento a fine lavori hanno permesso di ottenere il rispetto del limite di 40 dB.

figura 5
figura 6

POSA DEI SERRAMENTI

Basandosi su quanto di cui agli esempi riportati in precedenza, appare evidente come ogni minima carenza nella realizzazione e nella posa del serramento influisca fortemente sulla prestazione acustica.

Scelto il serramento adeguato, la posa deve infatti garantire l’assenza di fessure e ponti acustici. In aiuto vengono le norme tecniche UNI 12296 e UNI 11673, le quali riportano criteri di posa del serramento e richiedono che vi sia un progetto del dettaglio di posa. Alcune delle principali criticità nella posa acustica sono schematicamente riportate a seguire.

figura 7

Particolare attenzione va posta nei punti di accostamento di materiali che hanno una loro variazione dimensionale, soprattutto legata alla variazione della umidità dell’aria, come i legni. In questo caso potrebbe accadere che nel tempo fessure minimali aumentino di dimensione. Ciò è abbastanza frequente in presenza di controtelai in legno, come visibile nell’immagine successiva (figura 8), in cui nella fotografia di sinistra è avvenuto quanto pocanzi descritto, mentre in quella di destra già la posa non era adeguata.

figura 8

Per ovviare a tale inconveniente è necessario sigillare anche tali fessure, poiché in assenza di altri elementi “pesanti” di tenuta, come ad esempio in presenza di cappotti termici o isolanti termici “leggeri”, il rumore potrebbe facilmente penetrare dalla fessura e diffondersi verso l’interno.

Nell’immagine seguente (figura 9) uno spaccato costruttivo con indicati i principali elementi tecnici che si possono trovare nelle installazioni dei serramenti. Non sono riportate le sigillature.

figura 9

SIGILLANTI ESPANSI (o schiume)

Dal punto di vista della caratterizzazione acustica dei sigillanti ci si può riferire all’indice di potere fonoisolante dei sigillanti chiamato “Rsw”. Esiste una correlazione tra la prestazione acustica dei sigillanti in funzione del potere fonoisolante “Rw” del serramento che si deve sigillare.

Di seguito si riporta il Prospetto 1 della norma tecnica UNI 11296:2018 nel quale sono indicate le prestazioni acustiche di riferimento dei sigillanti da impiegare in funzione dell’indice di valutazione del potere fonoisolante, Rw, del serramento.

RW del serramento [dB]RSW del sigillante misurato secondo la norma tecnica UNI EN ISO 10140-1:2014, appendice J [dB]
33≥ 45
36≥ 50
39≥ 55
≥ 40≥ 58

Prospetto 1

 

NASTRI AUTOESPANDENTI

I nastri autoespandenti ad espansione “controllata” sono un’alternativa alla sigillatura con schiuma ed hanno il vantaggio di non sporcare e garantire una posa pulita e precisa. Si tratta di nastri che aumentano il loro spessore una volta posati, con tempi di completa espansione di circa 24-48 ore, variabili in funzione della temperatura.

figura 11

A volte per velocizzare l’espansione vengono scaldati con aria calda, ad es. con phon. Alcuni di essi hanno anche caratteristiche di tenuta all’acqua, al vapore, etc. La loro comodità è che una volta posati sul telaio si espandono gradualmente con lentezza e permettono di essere applicati anche in punti dove la posa di schiuma potrebbe risultare difficoltosa.

Un aspetto fondamentale è la scelta del nastro espandente adeguato. Oltre alle caratteristiche termo-igrometriche, i nastri vanno scelti in base alla dimensione della fessura da sigillare. La capacità di “espansione” del nastro è indicata dal produttore e normalmente riporta il valore minimo e massimo in millimetri della fessura che può essere sigillata con quel nastro.

Di seguito due esempi di scelta e posa errata: praticamente l’effetto di sigillatura da parte dei nastri è inesistente.

figura 12

E se eliminassimo i giunti?

Eliminando i giunti si guadagnerebbe qualcosa? In linea di massima SI’, perché si elimina un punto sicuramente critico, oltre ad avere un beneficio economico. Ad oggi in Italia i serramenti senza controtelaio sono poco diffusi, mentre risultano molto impiegati nei paesi del medio-nord Europa.

Nell’immagine successiva (figura 13) un esempio di posa del serramento direttamente alla muratura di base, con fissaggio mediante zanche e sigillatura di tutto il perimetro.

Nell’immagine sono stati volutamente tolti i teli impermeabilizzanti alla base per fare meglio leggere il concetto di posa, che risultano sempre necessari. Esternamente verrà poi realizzato l’isolamento termico con cappotto che andrà in continuità con il telaio del serramento per limitare il ponte termico.

figura 13